Cos'è l'Incontinenza
INCONTINENZA URINARIA
L’incontinenza urinaria viene definita come la perdita involontaria di urina, direttamente obiettivabile e tale da determinare problemi igienici, economici e sociali.
Colpisce prevalentemente il sesso femminile perché l’anatomia degli organi femminili predispone a problemi dei meccanismi di tenuta e tutte le fasce d’età, dalla donna che ha appena partorito a quella in menopausa, all’anziana.
Si tratta di una patologia molto comune, che coinvolge circa 2 milioni di donne in Italia, quindi si stima che circa una donna su tre soffra di questo disturbo. Le pazienti purtroppo sono spesso imbarazzate a parlarne o peggio hanno la convinzione che si tratti di una condizione quasi normale legata all’età ed infine credono non esiste terapia.
Pertanto, nonostante questa prevalenza, è stato evidenziato che solo il 24% delle donne consulta un medico per l’incontinenza urinaria, il 14% effettua poi accertamenti ed appena il 7% fa terapia specifica.
Nel maschio la incontinenza urinaria è meno frequente , di solito legata ad interventi sulla prostata per patologia tumorale, ma è altrettanto invalidante . Può anch’essa essere trattata con buoni risultati.
La continenza viene assicurata dalla sinergia di più elementi:
- una vescica normale di capacità sufficiente
- una buona pressione di chiusura dell'uretra (dovuta agli sfinteri e all’apparato di sostegno pelvi-perineale)
- la corretta innervazione
La perdita della funzione di continenza può avvenire quando uno o più fattori (vescicale, uretrale, apparati di sospensione e/o sostegno o innervazione) vengono alterati da un processo patologico.
- Indebolimento del pavimento pelvico
- Instabilità del detrusore (contrazioni involontarie)
- Stipsi
- Effetti secondari di farmaci o di interventi chirurgici
- Patologie vescicali (tubercolosi, cistiti croniche, cistite interstiziale, radiazioni, tumori)
- Patologie cerebrali (Morbo di Parkinson, sclerosi multipla)
- fistole vescico-vaginali
- infezioni delle vie urinarie
In ogni caso i sintomi di una debolezza muscolare che può arrivare all’incontinenza vera e propria possono essere così riassunti:
- perdite di urina mentre si ride, si tossisce o si starnutisce
- bisogno urgente di andare al bagno e difficoltà ad arrivare “asciutti” in bagno
- forte voglia di andare ad urinare sentendo l'acqua scorrere
- sensazione di residui di acqua nella vagina dopo il bagno
PREVENZIONE DELL'INCONTINENZA URINARIA FEMMINILE
- In primo luogo, e fin da bambini, non trattenere lo stimolo della minzione, e non aspettare troppo ad urinare.
- Sedersi comodi, in modo che la muscolatura si rilasci.
- Evitare l’aumento di peso, poiché grava sul pavimento pelvico.
- Non fumare: chi fuma è più esposto ai problemi di debolezza della muscolatura pelvica.
- Combattere la stitichezza, che rappresenta un danno e uno stress per le strutture pelviche.
- Non esagerare con sforzi che aumentino eccessivamente la pressione addominale, tipo il body-building, ma anche prestare attenzione durante gli addominali, molto spesso effettuati scorrettamente (soprattutto dopo il parto).
In gravidanza
Si possono prevenire i problemi urinari, dopo il parto, con esercizi di educazione agli sforzi di espulsione del bimbo e imparando a controllare i muscoli del piano perineale.
Dopo il parto
La gravidanza ed il parto sono un evento traumatico per i muscoli del perineo, dello sfintere e dei muscoli del ventre. Anche la statica della schiena subisce uno stress. La rieducazione migliora l'efficienza di questi muscoli, cosa che serve a diminuire il rischio di incontinenza urinaria.
Per chi ha qualche chilo di troppo
Se si ha la tendenza ad ingrassare, è importante controllare e regolarizzare le abitudini alimentari: il sovrappeso, infatti, aumenta il peso che grava sul perineo e può causare delle perdite di urina durante gli sforzi.
Non evitare di bere per non avere fughe d'urina
E’ necessario reintegrare in maniera adeguata i liquidi, soprattutto quando fa caldo e quando si faccia attività sportiva : un litro e mezzo di acqua al giorno è la quantità media consigliata.
Meglio bere durante il giorno e meno alla sera, per garantirsi un riposo tranquillo senza troppe fughe in bagno.
Evitate un consumo eccessivo di tè e caffé: Le sostanze con effetto diuretico, aumentano, anche rapidamente, la quantità di urina nella vescica incrementando così la pressione contro lo sfintere uretrale.
Trattamenti ormonali durante la menopausa
Il trattamento ormonale sostitutivo permette di ridare trofismo, tono e migliore vascolarizzazione al tessuto delle zone uretrali, periuretrali e vaginali.
Tonificazione dei muscoli del pavimento pelvico
L'esercizio dei muscoli del pavimento pelvico consentirà di praticare un'efficace prevenzione dell'incontinenza urinaria, migliorerà la circolazione a livello pelvico e porterà giovamento anche in caso di stitichezza, emorroidi, sensazione di pesantezza o disturbi a livello sessuale.
TIPI DI INCONTINENZA URINARIA
Incontinenza urinaria da sforzo
Consiste nella perdita involontaria di urina con l'aumento della pressione addominale, determinato da uno starnuto, un colpo di tosse o il sollevamento di un peso.
Questa forma di incontinenza generalmente è originata da una debolezza anatomica del pavimento pelvico che può essere causata da un parto naturale, da un'operazione precedente o da alterazioni dei tessuti in funzione dell’età, peso o della mancanza ormonale post-menopausale.
Incontinenza da urgenza
E’ la perdita involontaria di urina immediatamente dopo aver avvertito lo stimolo di urinare ed è causata da contrazioni involontarie del muscolo vescicale.
Può verificarsi in seguito ad un'irritazione della vescica, ad esempio una forte cistite, o da alterazioni del sistema nervoso centrale o periferico, ma anche senza alterazioni documentabili.
Anche l’enuresi (la pipì a letto) persistente dopo i cinque anni è fortemente associata a contrazioni detrusori ali involontarie.
Iscuria paradossa
In questo caso la vescica è sempre piena, ma non è possibile svuotarla completamente. È causata da una ritenzione di urina, con svuotamento da rigurgito in una vescica troppo distesa.
LA DIAGNOSI
I primi esami da eseguire nella diagnosi dell'incontinenza urinaria sono l'analisi delle urine, l'urinocoltura e l'ecografia addominale.
Indagini successive (di secondo livello) sono gli esami uro dinamici, eseguiti solo in casi particolari e prescritti dallo specialista.
Una volta classificata l'incontinenza ed esclusa la presenza di patologie associate (come diabete, calcolosi, ecc.) si può definire il piano terapeutico.
L’esame obiettivo deve essere mirato alla valutazione dello stato generale della persona (di salute, cognitivo e funzionale) completato dall’esame neuro urologico ed uro ginecologico.
DIARIO MINZIONALE
Il diario minzionale (carta minzioni) rappresenta attraverso la registrazione di minzioni e fughe d’urina, un metodo di valutazione pratico e semplice che da tuttavia molteplici importanti informazioni.
Deve essere compilato per almeno 2-3 giorni, ed essere segnate il numero di minzioni diurne e notturne, la quantità di urina espulsa ad ogni minzione, i liquidi introdotti nell’arco della giornata e le caratteristiche legate alle perdite d’urina (sforzo, urgenza) nonché sintomi correlati (dolore, bruciore) con il vantaggio che la persona lo compila nel suo ambiente ed in condizioni di normale attività quotidiana.
COME SI CURA L'INCONTINENZA URINARIA
La riabilitazione del pavimento pelvico
Consiste in tecniche ed esercizi specifici che servono per rinforzare la muscolatura del pavimento pelvico e rappresenta il primo passo nel trattamento dell’incontinenza urinaria femminile e maschile.
Gli esercizi di riabilitazione: servono a restituire tonicità ai muscoli del perineo. Comprendono gli esercizi per il muscolo pubococcigeo (Esercizi di Kegel) l’utilizzo dei coni vaginali di Plevnik, esercizi posturali.
L’elettrostimolazione della muscolatura perineale tramite sonde vaginali (o anali, nel maschio) che emettono impulsi elettrici che controllano la vescica e stimolano i muscoli del perineo aumentandone quindi la capacità di contrazione e quindi di continenza sulla fuga di urine. Egualmente, a diverse frequenze, l’elettrostimolazione può agire sullo stimolo vescicale riducendo l’urgenza.
Il biofeedback comprende degli esercizi guidati, spesso con ausilio visivo del computer, che aiutano il paziente a localizzare i muscoli perineali ed azionarli correttamente per facilitare l’apprendimento degli esercizi e per facilitare il controllo della muscolatura.
La terapia farmacologica
Disponiamo di due categorie di farmaci: quelli che aiutano a ridurre lo stato di iperattività della vescica e quelli che rinforzano le strutture sfinteriche.
I primi vengono usati per alleviare o eliminare i disturbi funzionali inerenti all'incontinenza d'urgenza e i secondi per l’incontinenza da sforzo.
Tali farmaci sono di competenza urologica o comunque medica sia per la prescrizione sia per la gestione della terapia.
Laser vaginale
IncontiLase™ è una terapia basata sul rafforzamento foto – termico della parete anteriore della vagina, del tessuto mucoso nella regione del vestibolo e dell’orifizio uretrale.
La morbida luce laser Er:YAG stimola il rimodellamento e la vascolarizzazione vaginale aumentando il tono muscolare, la forza ed il controllo volontario della muscolatura della vagina: il rafforzamento di queste strutture determina un miglior supporto dell’uretra e della vescica, migliorando la continenza urinaria.
Interventi Endoscopici
Sono una serie di interventi mini-invasivi che hanno lo scopo di aumentare le resistenze periferiche ovvero la capacità di tenuta delle strutture sfinteriche (iniezione di sostanze bio-compatibili all'interno o attorno all'uretra). Solitamente hanno bisogno di essere ripetuti nel tempo.
Trattamento chirurgico
L'intervento chirurgico mira a ristabilire la funzionalità dell'apparato sfinterico dell'uretra e a riportare vescica e uretra in una posizione che faciliti la continenza.
Sostanzialmente sono rappresentati da interventi di sospensione della vescica a strutture solide della pelvi (colposospensioni) e dalle sling (fionde di tessuto che abbracciano e comprimono l’uretra).